Tesori preziosi e “mirabilia” alla corte di Carlo Magno

Il 25 Dicembre dell’anno 800 Carlo Magno fu incoronato imperatore.

Non molti anni prima l’uomo che in quel momento era il più potente sovrano dell’Occidente aveva cominciato ad intrattenere dei rapporti diplomatici con il califfo Abbaside di Baghdad, Harun al-Rashid (766-809).

Quest’ ultimo, noto soprattutto per il legame che lo univa ai racconti de “Le mille e una notte“, inorgoglito dallo scambio di trattative con il grande sovrano, non lesinò sui doni da fare recapitare a Carlo.

D’altra parte si sa, i doni sono una componente importante nelle trattative e nei rapporti di amicizia.

Così, tra i vari oggetti preziosi fatti recapitare a Carlo Magno, meritano una menzione particolare due di essi.

Il primo è Abul Abbas. No, non si tratta di un guerriero. Abul Abbas era un imponente elefante albino che, sfortunatamente, raggiunse la corte di Carlo Magno solo due anni dopo la sua incoronazione, divenendo in essa la più grande ed eccentrica mirabilia.

L’ altro oggetto fu una splendida collana di zaffiro chiaro, circondata da molte pietre e gemme preziose. Si narra che al suo interno fossero presenti frammenti della croce di Gesù e che altre reliquie fossero state inserite per volontà di Carlo Magno che non se ne separava mai. Fu infatti sepolto con essa.

La storia potrebbe finire qui. Invece anni più tardi quella splendida collana, conosciuta come il talismano di Carlo Magno attrarrà l’attenzione di un altra mirabilia, la Mirabilia Mundi: Ottone III di Sassonia. Ma qui comincia un’altra storia.

Per approfondire:

Carlo Magno imperatore, enciclopedia Treccani

Harun al Rashid, enciclopedia Treccani

Staffa G. 101 storie sul Medioevo, Newton Compton Editori

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