1. LE ORIGINI E GLI STUDI
Ottorino Bertolini nasce a Udine il 10 Novembre 1892, figlio di Annibale Bertolini e Luigia Locatelli, di origini bergamasche. Nel 1915 si laurea in lettere all’Università degli Studi di Torino, seguendo tra l’altro i corsi di Pietro Fedele (1873-1943), che lo indirizza allo studio dell’Italia altomedievale, e di Gaetano De Sanctis (1870-1957), nella sezione di filologia classica. Appena dopo la laurea, è chiamato alle armi e, nominato ufficiale, si ritrova a combattere sull’Isonzo.
2. LA PRODUZIONE STORIOGRAFICA TRA LE DUE GUERRE
Ottorino Bertolini inaugura la propria produzione storiografica con un articolo su “La data dell’ingresso dei Longobardi in Italia” pubblicato nel “Bollettino della Società pavese di storia patria” (1920).
Ritenendo che non sia questione storicamente di poco conto stabilire la data in cui i Longobardi erano entrati in Italia – l’Aprile del 568 o il Maggio del 569), perché aiuterebbe a comprendere la rapidità e violenza della conquista e soprattutto il modo istituzionale del loro stanziamento, egli cerca di incrociare i dati emersi da fonti diverse e si dedica allo studio degli “Annales Beneventani”, che pubblica nel “Bollettino dell’Istituto storico italiano per il Medioevo e Archivio muratoriano” sotto il titolo “Gli Annales Beneventani. Contributo alla storia delle fonti per la storia dell’Italia meridionale nei secc. IX-XII” (1923).
Nel 1924 si trasferisce a Roma e continua a studiare soprattutto le fonti della Langobardia minor. Divenuto preside nei licei, viene poi distaccato alla presidenza del Consiglio dei ministri, entrando a far parte della Consulta araldica.
In questo periodo ritrova Pietro Fedele, ma è poco prolifico. Consegue nel 1927 la libera docenza e collabora alla redazione di molte voci della “Enciclopedia Italiana di scienze lettere ed arti” edita dall’Istituto per l’Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani degli Alfieri (1877-1961), soprattutto in materia altomedievale, poi redige resoconti di congressi e rari saggi, fra i quali è da segnalare “L’aristocrazia senatoria e il Senato di Roma come forza politica sotto i regni di Odoacre e di Teodorico” (1929).
Divenuto l’effettivo maestro della medievistica romana, ottiene l’incarico di segretario del “Comitato italiano per le scienze storiche”, ruolo nel quale – con Federico Chabod (1901-1960) – organizza la partecipazione italiana ai grandi congressi del “Comité intemational des sciences historiques” a Oslo (1928), Varsavia (1933) e Zurigo (1938).
Nel 1940 l’Italia entra nella Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), ma in questo periodo Bertolini non cessa la propria attività: pubblica, come nono volume della “Storia di Roma” edita dall’Istituto di studi romani, la monumentale “Roma di fronte a Bisanzio e ai Longobardi” (1941) e l’anno successivo sostituisce Pietro Fedele nella cattedra di storia medievale della facoltà di lettere.
3. GLI STUDI SULLA CHIESA NEL PERIODO TARDO-ANTICO
Nella svolta decisiva dei tre secoli compresi fra l’anno 476 e il 774, Ottorino Bertolini legge la storia di Roma e del suo territorio come integrata progressivamente in quella del Papato e considera la storia della Chiesa romana come inquadrata in quella dell’Impero e intessuta di stretti rapporti, variabili e spesso contrastanti, con i diversi popoli che si succedettero nel dominio totale o parziale della Penisola o che vennero in contatto con il Papato: Goti, Longobardi, Franchi. Una visione molto complessa in cui finiscono con il raccogliersi le fila di intricati processi di svolgimento politici, istituzionali, culturali e ideologici.
Gli studi del Bertolini colgono, nell’alternarsi e il combinarsi di contrasti politici e di controversie teologiche o ecclesiastiche, il graduale distacco politico e ideologico di Roma da Costantinopoli. Così, la Chiesa aveva maturato, in una posizione ormai autonoma, una propria idea di Impero, nel quale avrebbe dovuto ricoprire un ruolo centrale.
Seguendo l’inasprirsi dei rapporti della Chiesa con i Longobardi, anche dopo l’abbandono dell’eresia ariana, e al contempo l’evoluzione politico-istituzionale e religioso-culturale del regno franco, egli individua nel soggiorno di papa Stefano II (715-757) in Francia, nel 754, il momento in cui avvenne il distacco decisivo della Chiesa stessa dall’unità ideologica e istituzionale con Costantinopoli. Fu il momento in cui furono poste le basi del potere temporale del Papato e si avviò la formazione del suo dominio territoriale: fuori da ogni impiego o influsso del “Constitutum Constantini”, che Bertolini ritiene redatto più tardi.
4. IL DOPOGUERRA
Terminato il corposo lavoro pubblicato nel 1941, dopo la guerra Bertolini pubblica “Per la storia delle diaconie romane nell’Alto Medioevo” (1947) e alcuni saggi su certi momenti nodali della storia della Chiesa di Roma, specialmente nei rapporti con Costantinopoli e i Longobardi: “Il primo “periurium” di Astolfo verso la Chiesa di Roma (752-753)” (1946); “La caduta del primicerio Cristoforo (771) nelle versioni dei contemporanei e le correnti antilongobarde e filolongobarde in Roma” (1947); “Il problema delle origini del potere temporale dei papi nei suoi presupposti iniziali. Il concetto di “restitutio” nelle prime cessioni territoriali alla Chiesa di Roma (756-757)” (1948).
Familiarizzandosi sempre più con gli ambienti ecclesiastici romani dell’Alto Medioevo, soprattutto con i circoli più vicini al pontefice, egli ha imparato a conoscerne gli umori, gli interessi, le tendenze nei vari momenti e li sa cogliere nelle fonti, soprattutto nelle biografie del “Liber pontificalis”. Lo stesso si può dire anche per le fonti di Costantinopoli, del regno longobardo e di quello franco.
Nel 1948 vince il concorso per la cattedra di storia medievale presso l’università di Pisa dove rimane fino al suo collocamento fuori ruolo, avvenuto il 1° Novembre 1963.
5. IL PERIODO PISANO E GLI ULTIMI ANNI A ROMA
Il 10 Marzo 1950 è eletto presidente della Società storica pisana, carica che mantiene fino al Dicembre 1963. Nel 1952 contribuisce attivamente alla fondazione del Centro di studi sull’Alto Medio Evo, e fino al 1972 è uno dei più autorevoli e impegnati organizzatori delle Settimane di studio spoletine.
Nell’ultimo periodo della sua attività (1950-1972), estende il campo della sua ricerca, realizzando l’impegnativo contributo alla “Storia universale” diretta da Ernesto Pontieri (1896-1980): “I Germani. Migrazioni e regni dell’Occidente già romano” (1965).
Inoltre, con numerosi saggi particolari, torna ancora ad approfondire argomenti sul tema fondamentale della sua ricerca, trovandosi a insistere soprattutto sull’esarcato e sui rapporti dei duchi longobardi di Spoleto e di Benevento con Roma, più in generale del regno longobardo negli ultimi anni anche del regno franco, prolungando le ricerche all’impero carolingio, sino alla fine del Secolo IX.
Al paragone con il regno franco, quello longobardo appare al Bertolini in tutta la sua fragilità, privo di un apparato tale da sostenere i re longobardi dopo che si erano convertiti al cattolicesimo, potendosi presentare come difensori della fede contro l’imperatore eretico. Essi avevano invece continuato e anzi inasprito gli attacchi su Roma, non comprendendo il significato e l’importanza che aveva tuttavia l’Impero per la Chiesa romana; ma neanche avevano saputo organizzare uno stato solido, consolidato e accentrato, né erano stati capaci di operare la confluenza dei ceti dirigenti locali, specialmente degli ecclesiastici, nel ceto dirigente del regno. Per l’idea di disgregazione e di debolezza che si è fatto dei Longobardi, Bertolini ritiene inevitabile che il loro regno cadesse sotto i colpi dei Franchi.
Gli approfondimenti e le rimeditazioni sfociano in due lavori di sintesi: “Roma e i Longobardi” (1972), un testo agile in cui trova spazio l’esame delle reazioni mentali degli ambienti romani di fronte al nuovo popolo invasore e al suo regno, e “La origine del potere temporale e del dominio temporale dei papi” (1972), una relazione tenuta nella settimana spoletina.
Muore infine a Roma il 26 Luglio 1977.
6. LE FONTI
AA.VV., Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani, Volume 34 (1988), voce “Bertolini, Ottorino”, di Cinzio Violante (1921-2001).
AA.VV, Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani, varie voci.