Nel 967 Ottone I (912-973) di Sassonia vedeva suo figlio Ottone II (955-983) incoronato come co-imperatore dei Romani.
Poteva dirsi soddisfatto: gli Ungari battuti dodici anni prima, il Regno d’Italia nelle sue mani, la garanzia che la sua dinastia sarebbe stata conservata sul trono ora imperiale. Eppure mancava un ultimo tassello al disegno grandioso di un uomo fuori dal comune: l’unione con l’Impero Romano d’Oriente attraverso una alleanza matrimoniale.
Senza perdere ulteriore tempo, il sovrano che allora aveva 55 anni si accingeva a intraprendere questo ultimo passo conclusivo, che si rivelò non meno problematico delle precedenti imprese, con campagne militari preparate nel meridione del Regno d’Italia, contendendosi l’influenza su di esso con l’Impero Romano d’Oriente.
Sedeva sul trono di Costantinopoli Niceforo II Foca (912-969), un sovrano soldato che si considerava l’unico rappresentante dell’antico Impero Romano, profondamente avverso alle mire dell’imperatore sassone tanto da ostacolarne la prima ambasceria guidata da Liutprando da Cremona (920-972), il quale era dovuto tornare da quell’incarico senza nulla aver ottenuto se non l’avversione dello stesso Niceforo II Foca. La prima ambasceria aveva richiesto un anno ed era stata infruttuosa: le diverse posizioni dei due sovrani, quella di Ottone I di ottenere una unione con una principessa della corte orientale con il proprio figlio ed erede e quella di Niceforo II Foca che non accettava la divisione di potere con nessuno, non erano arrivate ad un punto d’incontro.
Fu solo nel 969, quando Niceforo II Foca fu ucciso da Giovanni I Zimisce (925-976) con la complicità di Teofano (941-?), moglie dello stesso Niceforo II Foca, che i piani di Ottone I potevano trovare una soluzione.
Una accoglienza più benevola ricevette la seconda delegazione guidata da Gerone (900-976), arcivescovo di Colonia: in tale circostanza Giovanni I Zimisce concedeva la mano di sua nipote, la principessa “non porfirogenita” Teofano (958-991).
Il 14 Aprile del 972, dopo aver effettuato uno sbarco in Puglia, la giovane principessa greca, bella ed elegante, entrava in Roma per conoscere il suo futuro sposo e nello stesso giorno delle loro nozze veniva incoronata co-imperatrice da Papa Giovanni XIII (?-972).
Cinque anni dopo aver garantito la successione e la stabilità della sua famiglia sul trono imperiale tramite l’incoronazione di suo figlio, Ottone I vedeva unite le due anime dell’impero romano, occidentale ed orientale, tramite il matrimonio di due giovani che rappresentavano la sua speranza, il suo futuro.
Un anno dopo questi eventi, quando l’imperatore Ottone I aveva deciso di ritornare nel suo paese natio, il 7 Maggio del 973 egli si spegnava, colto da malore: aveva 61 anni. Una processione da Memleben fino a Magdeburgo trasportava il corpo del sovrano divenuto leggendario e rendeva manifesto il prestigio ed il potere che aveva saputo creare per sé e la sua famiglia.
Al suo fianco era stata la consorte, l’imperatrice Adelaide di Borgogna (928/933-999), fidata consigliera di tante decisioni prese da Ottone I e, successivamente, valido sostegno anche per il figlio Ottone II e suo nipote Ottone III (980-1002).
Curiosità: “porfirogenito” è il principe o la principessa che nasce da famiglia regnante nell’impero orientale. Il termine significa “nato nella porpora” forse da ricollegarsi alla stanza di porfido rosso dove avvenivano le nascite.
FONTI
– Keller, H. Gli Ottoni una dinastia imperiale fra Europa e Italia (secc. X e XI), Carocci editore, 2021;
– Ferdinand Gregorovius, Storia di Roma nel medioevo dall’età carolingia al XI secolo, vol. II, ed. Res Gestae, 2016.