Enrico II (parte II) – L’incoronazione imperiale

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Nel 1004, a pochi mesi dalla sua incoronazione, Enrico lasciò il regno d’Italia.

L’acerrimo nemico Arduino d’Ivrea (955-1015) potè dar sfogo alla sua sete di vendetta per punire coloro che lo avevano abbandonato nello scontro con il re. Per dieci lunghi anni Arduino, fino al suo ritiro nell’abbazia di Fruttuaria dove morì nel 1015, fu una spina nel fianco di Enrico.

Intanto a Roma i discendenti di Crescenzio (†998), il patrizio romano ribelle ad Ottone III, predecessore di Enrico, tornarono padroni della Città Eterna esercitando il proprio potere anche nella scelta dei pontefici. Nelle vicende tra Arduino ed Enrico si inserirono spesso queste faide tra famiglie che contrapponevano i Crescenzi al fianco del primo e i Tuscolo sostenitori invece del secondo. Giovanni (†1012), figlio del patrizio romano Crescenzio, favorì un’alleanza con Arduino garantendosi in tal modo di mantenere lontano da Roma il sovrano indesiderato, verso il quale peraltro si mostrò ossequioso.

Nel 1012 Giovanni dei Crescenzi però morì, lasciando indifeso il Papa Gregorio VI a contendersi il soglio pontificio con Teofilatto II di Tuscolo (980-1024), salito sul soglio di Pietro con il nome di Benedetto VIII. Gregorio VI e Benedetto VIII si rivolsero entrambi a Enrico, ma ebbe la meglio l’esponente della famiglia dei Tuscolo, forse riuscendo nell’impresa di portarlo dalla propria parte offrendogli la corona imperiale. Ciò effettivamente avvenne il 14 Febbraio 1014 quando Enrico e la moglie Cunegonda (978-1039) vennero incoronati da papa Benedetto VIII in San Pietro.

L’Incoronazione lasciò l’amaro in bocca ai nemici dell’imperatore i quali già otto giorni dopo diedero inizio a disordini e sommosse, cui erano presenti anche i sostenitori di Arduino. Costui già in un primo momento cercò di scendere a patti con il rivale proponendo di vedere riconosciuta per la sua famiglia la Marca d’Ivrea, offrendo in cambio il suo omaggio, ma ciò che ottenne fu solo un rifiuto. L’esercito dell’imperatore riuscì comunque a sedare i disordini, facendo prigionieri tra gli altri i figli del marchese Oberto di Liguria .

Papa Benedetto VIII si rivelò un valido collaboratore di Enrico II, attuando cambiamenti in seno all’ambiente ecclesiastico come il contrasto al concubinato dei preti. Dato il forte sentire religioso che legò Enrico II alla moglie Cunegonda di un amore spirituale, non allietato dalla nascita di un erede, ma fortificato dalla fede, gli interventi del novello papa furono di certo graditi al sovrano.

Anche verso l’Italia meridionale le azioni del pontefice, volte a contrastare il potere dei greci su quelle terre, lo portarono a sostenere la rivolta di Melo (970-1020), nobile di Bari, che proprio contro questi ultimi armò un esercito. Poiché stavano avendo la meglio proprio i Greci, ciò costrinse papa Benedetto VIII a richiedere l’intervento di Enrico II, che alla guida di un esercito giunse nel Meridione per imporre la propria autorità, potendo contare sul sostegno di alcuni alleati.

A differenza di Ottone III che amò Roma, risiedendovi a lungo e desiderandola come il centro del proprio impero, o Ottone II, l’unico degli imperatori sassoni a essere sepolto a Roma, Enrico invece vi soggiornò poche volte, intervenendo con tre discese a distanza di anni l’una dall’altra per calmare gli animi agitati o per attraversare la terra italica e giungere nel Meridione intervenendo nelle delicate questioni legate al territorio conteso con i greci.

Nel 1024 morirono a pochi mesi di distanza sia Papa Benedetto VIII sia Enrico II. La moglie Cunegonda, al suo fianco nella creazione di diocesi come quella di Bamberga, resse il governo dell’impero per circa due mesi prima che passasse nelle mani di Corrado II il Salico (990-1039), nipote di Ottone di Carinzia, nobile alleato di Enrico II. Il passaggio di consegne portò alla ribalta una nuova dinastia, quella Salica, di cui Corrado II fu il primo esponente.

FONTI

– Thietmar di Merseburg, Cronaca, introduzione e traduzione di Taddei M, presentazione di Ronzani M, appendice di P.Rossi, Pisa University Press, 2018.

– Milani, M, Arduino e il Regno Italico, Ist. Geogr. Dea, 1988.

– Ferdinand Gregorovius, Storia di Roma nel medioevo dall’età carolingia al XI secolo, vol II, ed, Res Gestae, 2016.

– Keller, H., Gli Ottoni una dinastia imperiale fra Europa e Italia (secc X e XI), Carocci editore, 2021.

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