12 dicembre 627
Malgrado la Pace Eterna susseguente alla battaglia di Callinico del 532 i due grandi imperi del tempo, quello bizantino e quello persiano dei Sassanidi, non stettero a lungo senza incrociare le armi. Ripresa nel 540 la guerra continuò in modo pressoché ininterrotto per quasi un secolo, senza che nessuno dei due grandi imperi riuscisse a prevalere. Furono combattute delle battaglie importanti, con grandi eserciti, come a Solachon nel 586 e a Martyropolis nel 588. Alla fine del VI secolo tuttavia l’impero bizantino conobbe una grave crisi istituzionale seguente alla deposizione e uccisione dell’imperatore Maurizio nel 602. Cosroe II, ricordato come l’ultimo grande imperatore Sassanide, ne approfittò per lanciare una grande offensiva contro l’impero che fu coronata da successo. I persiani occuparono la Siria e si spinsero con delle incursioni sino a Calcedonia, alle porte di Costantinopoli. Qui scoppiò nuovamente una rivoluzione e l’usurpatore Foca fu eliminato da Eraclio, l’Esarca d’Africa, che si impadronì del trono nel 610. Subito Eraclio cercò di affrontare il pericolo persiano ma inizialmente con poco successo. Tra il 612 e il 618 i Persiani conquistarono tutto il vicino Oriente e anche l’Egitto. Nel 614 Gerusalemme fu assediata e presa con grande spargimento di sangue, e le più sacre reliquie della Cristianità furono asportate a Ctesifonte. Quando l’impero, attaccato anche in Occidente da Avari e Slavi, fu sul punto di collassate tuttavia Eraclio riuscì a reagire, raccogliendo tutte le risorse tramite una importante svalutazione monetaria, ottenendo l’appoggio della chiesa e arruolando un gran numero di volontari che ricompensò con terre, gettando le basi per il futuro sistema bizantino dei Temi. A partire dal 622 la controffensiva bizantina iniziò ad essere efficace e nel 624 Eraclio entrò addirittura in Persia. Cosroe reagì alleandosi con gli Avari e spingendo un’armata nel 626 sino all’assedio di Costantinopoli, che tuttavia fallì. Eraclio cercò e ottenne l’alleanza dei Göktürks (i Turchi Azzurri) che avevano costituito un importante impero nelle terre tra la Persia e la Cina. Si combattè in modo pressoché ininterrotto portando i due grandi imperi all’esaurimento. Alla fine i bizantini vinsero: Eraclio nel 627 spinse un’offensiva contro la capitale persiana Ctesifonte e presso Ninive, l’antica capitale assira, sulle rive del Tigri, vicino all’odierna Mosul, sconfisse l’esercito persiano, in una battaglia che si dice sia stata combattuta in una fitta nebbia che impedì ai persiani di usare i propri arcieri. Cosroe abbandonò la propria capitale, venendo in poco tempo deposto e ucciso dal proprio figlio Kavadh. Questi stipulò con Eraclio la pace, ove i Bizantini recuperarono tutti i territori perduti e le reliquie prese a Gerusalemme tra cui, famosissimo, il frammento della Vera Croce.
Ninive è una battaglia importante, perché segnò la fine di un grande conflitto che indebolì a tal punto i due grandi imperi che di lì a pochi anni, quando gli Arabi iniziarono le loro guerre di conquista, non furono in grado di opporre molta resistenza. In questo senso entra di diritto tra le grandi battaglie della storia.
Per approfondire:
Peter Crawford, The War of the Three Gods: Romans, Persians and the Rise of Islam, Barnsley, South Yorkshire, 2013
Touraj Daryaee, Sasanian Persia. The Rise and Fall of an Empire, Londra, 2009
John F. Haldon, The Byzantine Wars, Stroud, Gloucestershire, 2001
Walter E. Kaegi, Heraclius: Emperor of Byzantium, Cambridge, 2003
Georg Ostrogorsky, Storia dell’Impero Bizantino (trad.ital.), Torino, 1968
Parvenah Pourshariati, Decline and Fall of the Sasanian Empire, Londra, 2011
Warren Treadgold, Byzantium and Its Army, 284-1081, Stanford, CA, 1995