937, forse in ottobre
Brunanburh è la terza delle grandi battaglie, dopo Ellandun ed Edington, determinanti nella formazione dello stato inglese. E’ incerta e dibattuta tra gli storici la sua localizzazione anche se i più propendono per l’attuale località di Bromborough, nel Wirral, nell’Inghilterra nord-occidentale, proprio di fronte a Liverpool. Certamente fu comunque combattuta nel nord, forse anche sul confine scozzese. Dopo le vittorie di Alfredo il Grande sui Vichinghi alla fine del IX secolo in Inghilterra si era consolidato il predominio del regno del Wessex, nel sud, che aveva finito con l’assorbire anche quasi tutti gli altri regni anglo-sassoni, la Mercia, l’Anglia Orientale, l’Essex, il Sussex e il Kent. Restava ad ovest l’odierno Galles, suddiviso in vari potentati mentre a nord l’isola era occupata da tre regni ben distinti: la Northumbria, uno degli stati originari dell’Eptarchia, con capitale a York, che occupava la parte nord-orientale, lo Strathclyde, più piccolo a nord-ovest, abitato da una popolazione autoctona britannica, e infine la Scozia, creata dall’unione di Pitti e Scoti nel secolo precedente. La Northumbria era stata conquistata dai Vichinghi al tempo della Grande Armata Pagana ed era ancora sotto il loro dominio. Il nipote e secondo successore di Alfredo, Atelstano, sul trono del Wessex dal 924, aveva svolto una politica espansionistica ottenendo il riconoscimento della propria supremazia da parte di tutti i regnanti di questi staterelli, che nel 927 in un incontro famoso nella storia inglese lo avevano trasportato in barca sul fiume Eamont mettendosi personalmente ai remi. E’ da questa data che, tradizionalmente, il re del Wessex comincia ad essere chiamato re degli Inglesi. Nel caso della Northumbria, poi, la supremazia si era risolta in una effettiva incorporazione. Atelstano aveva anche ottenuto numerosi riconoscimenti a livello europeo, stringendo importanti legami con i sovrani di Francia e Germania cementati da numerose alleanze matrimoniali. Tuttavia le resistenze al predominio del Wessex non erano mai sopite, e perduravano. Nel 934 Atelstano condusse un esercito al nord registrando la prima invasione inglese della Scozia. Nel 937 una grande alleanza fu stipulata tra il re di Scozia, Costantino II, il re Owen di Strathclyde, e il re dei Vichinghi di Dublino, che controllavano allora l’Irlanda orientale; quest’ultimo, tra l’altro, voleva riprendere il controllo vichingo sulla Northumbria. I Vichinghi attraversarono il Mar d’Irlanda e le forze così riunite invasero l’Inghilterra, costringendo Atelstano a muovere a nord. Il re ebbe l’appoggio, pare, dei regnicoli gallesi, e raccolse le sue truppe soprattutto dal Wessex e dalla Mercia. La battaglia è descritta nella Cronaca Anglo-Sassone e in altre, quali gli Annali di Ulster e gli Annali di Clonmacnoise: difficile capirne lo svolgimento, ma unanime il verdetto, secondo il quale gli alleati furono rovinosamente sconfitti e subirono perdite ingentissime. Incerto il fato del re di Strathclyde, che non è più menzionato dopo la battaglia, anche se il suo paese rimase indipendente sino all’annessione da parte scozzese nel 1018. La conseguenza principale della battaglia fu che il predominio del Wessex non fu più contestato, malgrado Atelstano morisse solo due anni dopo, consolidandosi di fatto il nuovo Regno d’Inghilterra e stabilizzandosi quindi quella geografia politica che, nonostante le successive invasioni danese e normanna del 1066, sarebbe rimasta immutata nei secoli a venire.
Per approfondire:
Sarah Foot, Æthelstan: The First King of England, New Haven, CT, 2011
Kevin Halloran, The Brunanburh Campaign: A Reappraisal, in “The Scottish Historical Review”, Vol.84, 2005
Michael Livingston, Never Greater Slaughter: Brunanburh and the Birth of England, Oxford, 2021
Frank M. Stenton, Anglo-Saxon England, Oxford, 1943